Le ritorsioni commerciali varate dalla Cina e la conseguente contrazione dei mercati azionari statunitensi a metà settimana hanno in parte rilanciato l’oro, anche se poi il metallo è tornato sui valori precedenti. Oggi apriamo a 1332 $/oz.
C’è chi, valutando la forbice sempre più ampia tra prezzo dell’argento e prezzo dell’oro (mediamente 32 ed ora 80) teme, basandosi su precedenti storici, l’avvicinarsi di una nuova crisi economica. Ma bisogna sottolineare il fatto che l’argento è ormai un metallo industriale e quindi, con l’economia debole, chiaramente il suo impiego è diminuito facendolo di conseguenza deprezzare, mentre l’oro rimane sempre un bene rifugio e con le ricorrenti crisi politiche il suo valore tende a rimanere alto.
Uno studio dell’University of Michigan segnala che la fiducia dei consumatori è la più bassa da 13 anni a questa parte, secondo un esperto questo potrebbe favorire i beni rifugio e quindi l’oro.
Periodicamente qualcuno salta fuori con l’idea di vendere l’oro della Banca d’Italia per sanare il debito pubblico, peccato che sia un’idea priva di senso: a parte il segnale negativo che si darebbe, non basterebbe comunque a ripianare il buco di 2300 miliardi di euro. In ogni caso l’Italia rimane (dati 2016) il terzo paese al mondo con riserve d’oro pari a 2452 tonnellate.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1350,40 mercoledì 04 e la minima di 1322,95 venerdì 06; il dollaro è stato scambiato a 1,2342 lunedì 02 e a 1,2225 giovedì 05.
Ultimi Commenti