Salgono le quotazioni dell’oro sulla scia della guerra dei dazi tra Stati Uniti e Cina e superano i 1350 $/oz. Stamani apriamo a 1345 $/oz.
Dalla riunione della FOMC di mercoledì scorso è si uscito un aumento dei tassi come molti si aspettavano, ma il nuovo presidente della FED, J. Powell, ha assunto una posizione molto cauta affermando che “si deciderà di volta in volta”, così il dollaro si è indebolito mentre l’oro ha fatto segnare un balzo di quasi 30 $/oz.
Stando al rapporto del World Gold Council, Russia e Cina continuano ad incrementare le loro riserve auree; la Russia, addirittura, con gli acquisti di gennaio si è portata al quinto posto mondiale (dopo Stati Uniti, Germania, Italia e Francia).
Il fatto è che, contemporaneamente agli acquisti di oro, Russia e Cina stanno smobilizzando i loro investimenti nei Treasuries americani, manovra che potrebbe inasprirsi se Trump spingesse il suo protezionismo, e ciò sarebbe a tutto danno del dollaro.
I dati comunicati dalla Camera di Commercio di Arezzo per quanto riguarda l’export nel settore orafo per il 2017: la vendita di lingotti è calata del 22% mentre la gioielleria è cresciuta del 5,5%. Per quanto riguarda i mercati male gli Emirati Arabi (-5,1%), ma ottimi, ad esempio, Hong Kong (+ 21,6%) e la Turchia (+ 22,8).
Secondo l’Astrophysical Journal una quantità di oro pari a 13 volte la massa della Terra si è riversata nella Via Lattea in seguito alla collisione di due stelle di neutroni: fate attenzione alla caduta di pepite!
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1308,14 martedì 20 e la massima di 1355,00 venerdì 23; il dollaro è stato scambiato a 1,2244 martedì 20 e a 1,2370 giovedì 22.
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