E alla fine è successo: la BCE ha varato il suo piano di QE da 60miliardi di euro al mese fino a settembre del 2016, o almeno a fino quando occorrerà un’iniezione di denaro, per cercare di rimettere in moto l’economia europea.
Una maggior massa di denaro circolante significa semplicemente inflazione e da questa situazione normalmente l’oro ne trae beneficio (bene rifugio).
In effetti l’oro ha guadagnato subito dopo la comunicazione di Draghi: in dollari oncia si è rivisto il valore di 1300, ma soprattutto per un deprezzamento dell’euro rispetto al dollaro (ci stiamo avvicinando ormai alla parità). Però gli investitori non avevano aspettato la giornata di giovedì per acquistare il metallo (forse perché la decisione della BCE era già largamente scontata): più di 26 tonnellate solo tra il 15 ed il 16 gennaio secondo Blomberg.
La Bundesbank ha comunicato di aver fatto rientrare kids inflatable water park nel paese lo scorso anno 120 tonnellate d’oro, delle quali 35 dalla Francia e 85 dagli Stati Uniti: sulle 3396 tonnellate di riserve d’oro depositate all’estero non è davvero molto.
Intanto sono tutti preoccupati perché la Cina si è fermata ad un aumento del Pil del 7,4%, il dato più basso dal 1990 (mentre nel 2007 aveva toccato il 14%), ma il risultato è frutto soprattutto della crisi economica occidentale che ha fatto rallentare le esportazioni (ah, tanto per la cronaca: il presidente cinese si è aumentato lo stipendio, guadagnerà all’anno ben …19.200 euro, quello italiano ne prende 239.181, ma non vorrete mica paragonare la Cina all’Italia vero?!).
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1273,20 lunedì 19 e la massima di 1304,40 mercoledì 21; il dollaro è stato scambiato a 1,1642 mercoledì 21 e a 1,1121 venerdì 23.
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