Nonostante i timori per una guerra dei dazi tra Usa e Cina dagli sviluppi imprevedibili (tutte le borse sono andate in negativo), l’oro non sembra preoccuparsene ed anzi è sceso fin sotto i 1263 $/oz, la quotazione più bassa degli ultimi sei mesi.
L’attenzione è sempre concentrata su Stati Uniti ed Europa dove una ripresa c’è, anche se sta rallentando (le stime di crescita sono state viste al ribasso dalla BCE dello 0,3%), ma poco si parla di altri paesi che purtroppo stanno attraversando una fase critica che potrebbe innescare un’altra grave crisi a livello mondiale (effetto domino).
Parliamo soprattutto del Sud America, dove l’Argentina ha appena concordato un prestito d’emergenza di 50miliardi di dollari, e in condizioni simili si trovano altri paesi (Brasile, Colombia, Peru, Cile). Ma senza andare troppo lontano ecco la Turchia dove il debito estero è passato dal 26% al 53% , la moneta ha perso il 26% contro dollaro e i titoli di stato hanno il tasso d’interesse che è arrivato ormai al 17%.
Davvero l’oro potrebbe tornare ad essere il bene rifugio per eccellenza.
La nostra nazionale non partecipa ai Mondiali di Calcio che si stanno disputando in Russia, ma almeno saremo presenti con la perizia dei nostri artigiani: la Coppa del Mondo infatti è stata prodotta dalla ditta Bertoni di Paderno Dugnano. E’ alta quasi 37 cm e sono 6 kg di oro a 18 carati.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1284,30 martedì 19 e la minima di 1262,71 giovedì 21; il dollaro è stato scambiato a 1,1512 giovedì 21e a 1,1671 venerdì 22.
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