Dopo alcune sedute consecutive durante le quali le borse hanno fatto a gara a chi perdesse di più (il Dow Jones non faceva segnare un tale calo dal 1897!), le quotazioni dell’oro non potevano non recuperare ed infatti lo abbiamo visto toccare i 33 euro/g.
Poi c’è stata giovedì l’attesa riunione della BCE: le parole di Draghi (i tassi rimarranno così per molto tempo ancora) hanno fatto recuperare qualcosa alle piazze europee e di seguito anche quelle asiatiche.
Come si comporterà adesso l’oro? Ora che ha infranto la resistenza dei 1095 $/oz potrebbe arrivare ai 1115 $/oz; naturalmente c’è anche l’ipotesi opposta e cioè se l’oro dovesse rompere il supporto indicato a 1076 $/oz potrebbe scendere a toccare i 1055 $/oz. Staremo a vedere.
Intanto però, secondo l’agenzia Bloomberg, solo in questi primi giorni di gennaio gli investitori avrebbero acquistato quasi 27 tonnellate di oro tramite gli ETF.
E’ in corso «VicenzaOro January» che durerà fino a mercoledì 27. Martedì scorso il tanto annunciato accordo tra la fiera di Vicenza e quella di Arezzo è stato finalmente firmato. Speriamo che l’auspicata integrazione porti i suoi frutti per tutta l’industria orafa italiana. Comunque nei primi nove mesi del 2015 l’export è cresciuto dell’11% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Continua la campagna a favore degli «Orologiai-riparatori»: l’«Associazione Orafa Lombarda» ha messo in rete un appello invitando tutti a firmarlo.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1084,51 martedì 19 e la massima di 1108,60 mercoledì 20; il dollaro è stato scambiato a 1,0975 mercoledì 20 e a 1,0786 giovedì 21.
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