Dopo qualche seduta rialzista l’oro è tornato a scendere perdendo, già a metà settimana, quasi un euro. Apriamo stamani a 1275 $/oz.
Continuerà la discesa dopo che non è riuscito a rompere la resistenza posta a 1310 $/oz? Ne sono convinti gli analisti di Goldman Sachs, già a settembre avevano stimato l’oro attorno ai 1250 $/oz, ma ora si spingono a pronosticare addirittura i 1100 $/oz. Le cause sarebbero da individuare soprattutto nell’andamento del dollaro che al Forex si sta apprezzando su tutte le valute.
Un altro motivo potrebbe venire dal fatto che in molti danno ormai per scontata la fine della presidenza della Yellen alla guida della FED: tutti sanno dell’avversione del presidente Trump nei suoi kids bounce house confronti e così prende quota la candidatura di Jerome Powell, uno che ha detto, tanto per capire il personaggio, che è arrivato il momento di allentare gli stress test svolti annualmente per determinare la tenuta degli istituti di credito in caso di crisi: evidentemente il fallimento della Lehman Brothers non ha insegnato nulla!
Chi crede invece nell’oro, se non altro come bene rifugio, è la Germania che è diventata lo scorso anno, con 111 tonnellate, il terzo acquirente al mondo dopo, naturalmente, la Cina (296 t.) e l’India (162 t.). Pare che i tedeschi paventino una prossima, grave crisi economica.
Molto risalto è stato dato da tutte le testate giornalistiche alla collisione di due stelle di neutroni: si è scoperto che l’immane esplosione permette la sintesi di elementi pesanti come oro e platino la cui formazione finora era coperta dal mistero.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1311,16 lunedì 16 e la minima di 1277,91 giovedì 19; il dollaro è stato scambiato a 1,1738 martedì 17 e a 1,1854 giovedì 19.
Ultimi Commenti