La scorsa settimana l’oro ha aperto e chiuso nella nostra valuta quasi con l’identico valore anche se vi è stata un’ oscillazione di quasi un euro tra la quotazione minima e quella massima.
Un sostegno l’oro lo ha ricevuto dall’esito della riunione della FED tenutasi il 17 ed il 18 scorsi: l’economia americana cresce, ma non come ci si aspettava e la FED ha tagliato le stime sul Pil per l’anno in corso dello 0,3%. A questo punto il tanto atteso rialzo dei tassi d’interesse slitterà a giugno, se non ancora più in là.
Così il dollaro ha ceduto rispetto all’euro, ma l’oro in dollari oncia ha invece recuperato qualche posizione.
E intanto qualcuno (analisti australiani in questo caso) afferma che, entro il 2030, il consumo di oro in Asia raddoppierà e porterà il valore del metallo giallo a toccare i 2400 $/oz. trampoline for water L’analisi si basa sulla previsione che un sempre maggior numero di persone accresceranno il loro stato di benessere economico.
Dopo quasi 100 anni (il primo si tenne il 12 settembre 1919), il vecchio fixing dell’oro è stato messo definitivamente in soffitta venerdì scorso. Ora avviene esclusivamente per via telematica e, per quanto si è potuto sapere, vi partecipano sei banche, tra le quali le quattro che lo hanno gestito fino ad ora.
Secondo Oroitaly, l’organizzazione delle piccole e medie imprese dell’oreficeria, negli ultimi tre anni hanno chiuso 13mila aziende, tra queste molti negozi di Compro Oro: un po’ perché la discesa del prezzo dell’oro ne ha frenato la cessione da parte dei privati e un po’ perché, probabilmente, quello che si poteva vendere è ormai stato venduto.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1145,39 martedì 17 e la massima di 1187,40 venerdì 20; il dollaro è stato scambiato a 1,0525 lunedì 16 e a 1,0890 giovedì 19.
Ultimi Commenti