La scorsa settimana l’oro ha iniziato una discesa che lo ha portato sotto la soglia psicologica dei 1300 $/oz. Solo lunedì 14 maggio eravamo a 1322 $/oz per toccare poi i 1286 qualche giorno dopo, il 17 maggio.
Una tendenza che dura tutt’ora dato che oggi apriamo a 1283 $/oz. La prossima resistenza è data a 1280 $/oz.
Ad innescare questo trend è stato il rendimento dato dai Buoni del Tesoro americani (+ 3,10% a 10 anni) e, soprattutto, dal rafforzamento del dollaro che rende meno conveniente l’acquisto di oro da parte degli investitori che operano con una diversa valuta. In euro il ribasso del prezzo al grammo è stato di 50 centesimi.
L’Agenzia delle Entrate si è espressa sulle criptovalute (Bitcoin e simili): i guadagni vanno tassati al 26% (ma solo per giacenze media di 52.000 euro per sette giorni consecutivi).
Intanto il prezzo del petrolio vola per il timore di un possibile calo delle esportazioni iraniane a causa delle sanzioni americane. Siamo ormai a quota 80 dollari al barile, il prezzo più alto dal novembre 2014, ma le previsioni parlano di 90 o addirittura di 100 $ anche per l’inaspettato calo delle riserve USA.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1322,35 lunedì 14 e la minima di 1286,60 giovedì 17; il dollaro è stato scambiato a 1,1996 lunedì 14 e a 1,1757 venerdì 18.
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