Dopo il recupero di venerdì 7, le quotazioni dell’oro si sono mantenute sostanzialmente stabili per tutta la scorsa settimana (a parte un’impennata nella serata di venerdì): a condizionare il metallo giallo sono un dollaro forte (anche se più per la debolezza di euro e di yen piuttosto che per una suo reale valore), un previsto incremento dei tassi d’interesse e alcuni dati economici americani leggermente migliori del previsto.
Ma diversi altri fattori potrebbero deprimere ancora di più il prezzo dell’oro: un alto dirigente della banca centrale russa ha ipotizzato una vendita di metallo al fine di reperire cheap water trampoline for sale valuta estera; l’India potrebbe innalzare ancora di più le tasse sull’ importazione dell’oro (prima delle elezioni Modi si era espresso invece per una loro diminuzione); in Cina, complice anche un calo della produzione industriale (solo un …+7,7%!), la vendita di gioielleria nell’ultimo trimestre pare sia scesa del 39% e quella di monete e lingotti del 30%.
Vedremo allora l’oro toccare a breve gli 800 $/oz come ha detto qualcuno al convegno della LBMA tenutosi a Lima (anche se poi l’associazione, nella sua relazione finale, ha stimato in 1200 $/oz il prezzo medio nel 2015)?
Intanto cinque grandi banche (tra le quali J.P. Morgan e UBS) sono state accusate dalle autorità di controllo americane (CFTC) ed inglesi (FCA) di aver manipolato il mercato valutario; per ora dovranno pagare multe per qualche milione di dollari, ma non si escludono conseguenze penali.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1148,21 martedì 11 e la massima di 1193,02 venerdì 14; il dollaro è stato scambiato a 1,2406 martedì 11 e a 1,2528 venerdì 14.
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