L’oro è tornato a brillare.
Dopo una “crisi” durata qualche anno, da quando cioè nel settembre del 2011 toccò il suo massimo storico di 1921 $/oz (e valeva 44 euro al grammo, ma con un dollaro sopra l’1,40), aveva imboccato una lunga tendenza ribassista alla quale questo 2016 sembra voler porre termine.
Nei primi tre mesi dell’anno l’oro ha infatti guadagnato il 21% assestandosi ora attorno al 15% (mentre l’indice MSCI delle borse mondiali ha fatto segnare un -4,9%), ma comunque, tra alti e bassi, dal 2000 ad oggi l’oro ha portato a casa, come nessun altro, un + 8,5% annuo.
I cosiddetti “esperti” naturalmente si dividono sulle party jumpers for sale previsioni a breve e così qualcuno pronostica i 1100 $/oz e qualcun altro i 1400 $/oz.
In effetti capire quale sarà l’andamento delle quotazioni nei prossimi mesi non è facile perché sono troppe le variabili che concorrono a determinarne il valore, su tutte i tassi d’interesse e la tenuta del dollaro.
Ma se nel breve periodo il nostro metallo potrà perdere o guadagnare qualche euro, sul lungo periodo è destinato comunque a crescere, ricordiamo che solo nel 2001 l’oro valeva 250 $/oz e ancora nel 2005 la quotazione si aggirava sui 12/13 euro al grammo: sul lungo periodo dunque è un ottimo strumento per diversificare i propri investimenti e coprirsi da rischi.
E’ vero che non stacca cedole, ma se pensiamo anche solo all’introduzione del Bail-in, con il quale la mala gestione delle banche viene fatta pagare ai correntisti, ecco che ancor di più appare evidente la convenienza di acquistare oro.
Oro che si può liberamente detenere sotto forma di lingotti oppure scegliere il nostro piano d’accumulo per acquistarne anche poco alla volta.
Oro che, ricordiamolo, è sempre, immediatamente rivendibile.
L’oro, una sicurezza.
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