Gold outlook

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Gold Outlook n°1 del 21 marzo 2010.

Fra pochi giorni, per l’esattezza il primo aprile 2010, l’oro festeggerà il suo nono anno di crescita.
Fu infatti il 1° aprile 2001 l’ultimo minimo a 255 $/oncia. Da allora siamo a + 333%. Durante lo scorso decennio, il primo del nuovo millennio, nessuna asset class ha fatto meglio dell’oro.
(Attenzione: l’oro è sostanzialmente invariato in termini reali nell’ultimo secolo. E’ tutto il resto che sta crollando nei suoi confronti.)


Ecco il grafico:

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Come essere preoccupati di un simile andamento? Eppure ogni scusa è valida per mettere in questione la sostenibilità del prezzo.
L’ultimo esempio risale a venerdì 19 marzo.
Con una mossa a sorpresa la Reserve Bank of India ha alzato i tassi ufficiali di un quarto di punto.
Questo è bastato per far perdere all’oro 20 dollari (l’1,81%). Eppure le parole della banca sono state queste:
“These measures should anchor inflationary expectations and contain inflation going forward.”
Ovvero: “queste misure (il rialzo dei tassi) dovrebbero ancorare le aspettative inflazionistiche e contenere l’inflazione futura” (l’inflazione si è attestata al 9,9% in febbraio).

Ricordiamo che l’oro è l’unica asset class d’investimento che protegge dall’inflazione.
Non solo è un metallo industriale, ma da seimila anni a questa parte è anche moneta e mezzo di scambio. L’oro non è inflazionabile, non può fallire, e non rappresenta la promessa di pagamento di nessuna banca centrale. L’oro è LA riserva di valore.

Le banche centrali di tutto il mondo odiano l’oro e amano l’inflazione. Del resto il privilegio della creazione di moneta è in mano loro ed è l’unica via di fuga dall’attuale crisi del debito.
Lo dimostra l’attuale situazione Greca. O si salva la Grecia aiutandola a emettere nuovo debito (titoli di stato), o dichiara default (come hanno già fatto l’Argentina nel 2001 e l’Islanda nel 2009).

Un nuovo fallimento sovrano sarebbe devastante. Certo avesse ancora la Dracma, potrebbe svalutare, ma facendo parte dell’euro non può. Ecco allora che è l’euro che sta svalutando.
A partire dal primo dicembre, l’euro è sceso da 1,51 contro dollaro a 1,35 attuali. Che sia forza del dollaro o debolezza dell’euro poco importa, ma questo rally del dollaro ha fatto correggere il prezzo dell’oro dal record di 1.225 $/oncia agli attuali 1.106 $.

In questi ultimi dieci anni, si è dato per scontato che la forza dell’oro fosse solo diretta conseguenza della debolezza del dollaro. Ma gli ultimi tre mesi non lo confermano. Come si può notare dal seguente grafico, mentre l’oro in $ ha perso il 6% dal 1° dicembre (linea rossa) l’oro in euro ha guadagnato il 4% (linea verde).

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La settimana conclusa ha visto anche altre due banche centrali, Fed e BoE, esternare.
Entrambe hanno confermato che il QE (Quantitative Easing) e i tassi bassi continueranno ancora.
Questo significa che la benzina sul fuoco dell’inflazione monetaria non verrà a mancare.
Ricordiamo che l’inflazione è puramente un fenomeno monetario. La definizione di inflazione è un aumento dell’offerta di moneta.

I media chiamano inflazione l’aumento dei prezzi al consumo, ma non è corretto. L’aumento dei prezzi al consumo è una conseguenza dell’inflazione monetaria. Per far fronte alla crisi finanziaria del 2008/ 2009 le banche centrali hanno agito in concerto con un incremento della base monetaria senza precedenti. Il grafico seguente (fonte Federal Reserve) mostra l’incremento dei soli USA.

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Quindi i fondamentali dell’oro sono sempre più solidi, e ad oggi non c’è motivo di temere un cambio di trend. Ma il trend primario (il secular bull del 1° grafico) è periodicamente interrotto da trend secondari (controtrend). L’ultimo di questi, in atto dal 2 dicembre 2009, lo possiamo osservare nel seguente grafico:

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A livello di analisi tecnica possiamo notare che:
– dopo il break-out dei 1.000 $/oz di settembre, una fase impulsiva lo ha portato a 1.225 $ in tre mesi. Un +22% che ha attirato troppo l’attenzione di investitori dell’ultima ora (amateur) che dovevano essere puniti. Da qui la correzione.
– I 1.000 $/oz sono stati resistenza tecnica fin da marzo 2008. Ora sono supporto. In analisi tecnica una resistenza si trasforma in supporto (e viceversa) e quasi sempre viene ritestata dal prezzo. Quindi non è da escludere un ritorno a 1.000 $ prima o poi (mesi o anni).
– La correzione potrebbe essere terminata il 5 febbraio con il minimo a 1.044 $.
– Una nuova resistenza si trova ora a 1.130 $/oz. e a 1.150.
– L’eventuale break out di questi livelli potrebbe innescare una nuova fase impulsiva rialzista.
– Il cedimento di 1.075 invece sarebbe molto negativo.
– Le azioni aurifere anticipano la tendenza dell’oro. Negli ultimi 20 giorni sono rimaste senza direzione, in una situazione ad altissima incertezza, quasi surreale.
– La settimana entrante dovrebbe sbloccare la situazione.

Cordiali saluti

Simone Alberizzi

1 Risultato to “Gold outlook”

  1. Compro Oro Firenze Scrive:

    Nella Cina dei record viene valutato che la richiesta di oro dovrebbe raddoppiare nei prossimi dieci anni, questo trend verrà trainato dalla domanda di prodotti di gioielleria e dalla domanda di investimento.
    Nonostante il consumo pro capite d’oro sia ancora molto basso la Cina è già il secondo consumatore mondiale alle spalle dell´India, la domanda d’oro negli ultimi anni è salita più del 10% favorita dai benefici provenienti dalla fortissima crescita economica e industriale
    che sta ridistribuendo l’enorme quantità di ricchezza ad un numero sempre più crescente della popolazione.
    la crescita della domanda interna ha favorito anche la produzione nazionale di oro portando la Cina a diventare negli ultimi anni il primo produttore mondiale d’oro, anche se si calcola che in pochi anni la produzione interna d’oro non solo non sarà sufficiente a coprire la richiesta nazionale ma addirittura che proseguendo ai ritmi di estrazione attuali le miniere cinesi si esaurirebbero in molto meno di dieci anni, senza contare eventuali decisioni analoghe a quelle del 2002 della banca centrale di aumentare le riserve auree.
    Queste prospettive oltre a fare della Cina un ottimo cliente futuro per i paesi produttori d’oro, potrebbe determinare una crescita rapida e costante della quotazione oro anche nel lunghissimo periodo.

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by TriplaW
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