Dopo un più che promettente mese di Gennaio, quando l’oro è salito da 1.186 $/oz a 1.300 $, con una ancor più brillante performance in €uro che lo ha visto crescere di quasi il 20% da 31,6 €/gr a 37,30 €/gr, da febbraio ad oggi il prezzo del metallo non ha fatto altro che scendere rompendo uno dopo l’altro tutti i supporti tecnici e grafici.
Dai primi di luglio, addirittura, inanellando una rara sequenza di 10 giornate negative consecutive che lo hanno portato a sfondare, oltre ai precedenti minimi di novembre e marzo, anche il livello di 1.100 $ fermando la caduta, per ora, a 1.076 $/oz. il giorno venerdi 24 luglio.
Da notare che il lunedi 20 luglio la settimana di contrattazioni elettroniche ha iniziato, come sempre, alle 00:00 ora europea, alba in Cina e Giappone (le 6 e 7 del mattino) e ore 18 della domenica negli Usa. Un paio d’ore dopo l’apertura, con Tokio chiusa per festività, e Pechino non ancora operativa, qualcuno ha pensato bene di scaricare in un minuto ben 2,7 miliardi di dollari di controvalore di contratti short o ribassisti. Un “flash crash” di 50 $, da 1.130 a 1.080, che ha fatto scattare la sospensione delle contrattazioni per ben due volte.
Un raid a sorpresa a cavallo del numero tondo 1.100 che ha inevitabilmente innescato tutti gli stop loss automatici di chi era posizionato “lungo” (rialzista) e che aveva messo a 1.100 o appena sotto la vendita automatica di sicurezza.
Ecco il grafico:
Un evento di questo tipo, avvenuto in uno dei momenti più illiquidi della giornata, sembra alquanto artificiale e manipolativo.
Come sempre in questi momenti il panico regna sovrano e il sangue scorre per le strade, ma è necessario osservare i fatti con distacco e calma.
Innanzitutto noi siamo europei e negoziamo l’oro in €uro. Il grafico successivo mostra in prospettiva gli ultimi 7 anni di quotazioni dell’oro sia in dollari (in blu) che in euro (in rosso).
Appare subito evidente che mentre quello in dollari marca nuovi minimi, quello in €uro no.
Certo anche in euro è sceso da 37 a 31 ma è ancora superiore ai minimi del 2013 e 2014.
Questo non garantisce che non possa scendere ma ci dice che la forza del dollaro non è stata compensata da una analoga debolezza dell’oro.
Evidentemente la domanda di oro fisico in giro per il mondo continua a fare da cuscino alle quotazioni.
Negli ultimi mesi, oltre agli innumerevoli fattori fondamentali già citati nei precedenti messaggi, si è aggiunta anche la crisi greca con la chiusura delle banche per due settimane e della borsa per un mese, controllo dei capitali e razionamento del contante.
Cose da fantascienza, inimmaginabili nel 2015 ma reali e qui a un passo da noi……
Al prossimo aggiornamento
Consilia Aurea
Agosto 4th, 2015 at 11:52
non capisco come con una stampa di carta moneta cosi gigantesca l’oro e le materie prime in generale non schizzino a razzo verso l’alto ma avvenga incomprensibilmente il contrario.