A distanza di due mesi dal nostro ultimo messaggio “Break out”, l’oro ha fatto un massimo il 17 marzo a 1.388 $/oz per poi ripiegare e fare un minimo il 1° aprile a 1.277 $/oz.
Venedrì 11 aprile la chiusura a 1.318 $.
Per ora a livello tecnico grafico potremmo disegnare il nuovo canale rialzista utilizzando questi punti di minimo e di massimo come punti di svolta e passaggio delle linee ma con grande prudenza dato che l’analisi tecnica non predice il futuro e può cambiare rapidamente.
Il grafico qui sotto è lo stesso del nostro ultimo messaggio con l’aggiornamento dell’evoluzione di prezzo degli ultimi due mesi. Come si può notare, i punti di minimo di dicembre, gennaio e marzo sono tutti in linea. Tracciando la parallela che passa per il massimo di marzo si disegna il canale nel quale ci troviamo. Questo non garantisce che il prezzo continuerà a salire all’interno del canale ma è di grande aiuto per capire dove siamo.
Altro aiuto arriva dall’indicatore “Stocastico” in alto al grafico. Questo indicatore oscilla tra l’ipervenduto (sotto 20) e l’ipercomprato (sopra 80). Come si può notare sta scendendo dall’ipercomprato di inizio marzo ma non ha ancora raggiunto il livello di 20. Questo significa che potremmo avere un altro minimo, magari più basso di 1.277, che quindi potrebbe modificare il canale. So far, so good.
Molto più importante è invece l’analisi Fondamentale dei dati di Domanda/Offerta.
Come è noto il prezzo di qualsiasi bene, sia esso una materia prima o un’attività finanziaria, è dato dal punto di equilibrio tra D/O. Una delle caratteristiche dell’Offerta di Oro (la produzione di oro da parte delle società minerarie) è quella di essere piuttosto “anelastica” ovvero lenta nell’aumentare o diminuire, quindi l’aumento/diminuzione della Domanda si ripercuote immediatamente sul prezzo.
Abbiamo già scritto nei precedenti saggi come il crollo del prezzo dell’oro del 2013 sia quasi totalmente ascrivibile alle vendite di quote dell’ETF GLD quotato a Wall Street e come ormai si sia esaurito o stabilizzato. Anzi, da diverse settimane il trend sembra essere tornato positivo.
Il lato della Domanda del 2014 sarà totalmente differente rispetto al 2013. Gli sviluppi delle ultime settimane sono da tenere in debita considerazione. Si tratta di eventi globali.
1- L’evoluzione geopolitica è una grande incognita. Non si tratta “solo” dell’Ucraina, ma della presa di posizione netta della Russia nello scenario mondiale.
Altro focolaio di nervosismo che i media non riportano è la tensione tra Cina e Giappone per i grandi giacimenti di gas e petrolio nelle acque internazionali tra i due paesi.
2- La situazione dei “Debiti Sovrani” e la scusa della bassa inflazione sta per innescare un nuovo Quantitative Easing da 1 trilione di € da parte della BCE di Mario Draghi che si aggiunge a quelli della Fed e della BOJ (Bank of Japan).
3- La Fed della nuova governatrice Janet Yellen sembra essere in un vicolo cieco e non aver idea di come uscire dal QE.
4- I mercati azionari, dopo 5 anni di crescita drogata appunto dall’eccesso di liquidità, potrebbero iniziare una fase ribassista e dirottare capitali verso investimenti “alternativi”.
Riassumendo i pro e i contro all’acquisto o possesso d’oro, la bilancia è chiaramente a favore dei pro. Il processo di minimo del prezzo, iniziato a giugno 2013, non si è ancora concluso definitivamente ma il rapporto rischio/opportunità è chiaramente a favore di chi acquista.
Consilia Aurea
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