Breve estratto da «Commento ai risultati di un’indagine Federdettaglianti»
Roma, 11 Marzo 2011 – Gioielleria, oreficeria, argenteria, orologeria: non si può affermare che le vendite di fine anno, cioè del Dicembre 2010, siano andate particolarmente bene. I dettaglianti orafi che hanno registrato un incremento del numero di oggetti venduti sono passati dal 14 al 18%, è vero, ma quelli con un bilancio invariato rispetto all’anno precedente sono crollati dal 47 al 19% e quelli ”in territorio negativo” sono saliti dal 39 al 63%.
Addirittura il 50% dei gioiellieri intervistati ha denunciato un calo di pezzi venduti oscillante fra l’11 e il 30%.
E’ quanto risulta dall’ormai consueta indagine sulle vendite di Dicembre condotta dalla Federdettaglianti Orafi-Confcommercio. Ben 340 gioiellieri, contro i 207 dello scorso anno, hanno risposto alle domande di un questionario inviato nella seconda metà del mese di Gennaio 2011.
I risultati non hanno stupito, perché da un sondaggio informale effettuato nei primi giorni del 2011 era emersa una situazione poco incoraggiante sull’andamento delle vendite di fine anno, tradizionalmente il periodo più importante per il fatturato degli esercizi al dettaglio del settore orafo, gioielliero, argentiero e orologiaio.
L’analisi dei dati pervenuti conferma, purtroppo, le prime sensazioni e incita, come suggeriscono molti operatori, a riflettere sulla necessità di avviare campagne promozionali di settore veramente efficaci per far fronte a preoccupanti cali di vendite. Del resto, basta guardarsi attorno per comprendere che la ridotta capacità di spesa della popolazione, in generale, è all’origine di una più ampia contrazione dei consumi, fenomeno evidente nel settore orafo ancor più che in altri comparti.
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