Continua la lenta, ma costante discesa dell’oro, ancora 20 $/oz persi settimana scorsa. Stamani apriamo ancora più bassi a 1309 $/oz anche se in euro rimaniamo di poco sotto i 35.
L’introduzione dei dazi da parte del presidente Trump solleva qualche preoccupazione nei nostri distretti orafi. Per ora le misure non riguardano l’oro, ma se fossero estese sarebbe un brutto colpo per le nostre esportazioni verso gli Stati Uniti che, per il solo polo aretino, ammontano a 148 milioni di euro.
E dopo Germania, Austria, Belgio e Paesi Bassi anche l’Ungheria ha rivoluto indietro il suo oro depositato all’estero. Con sole 5 tonnellate risulta essere comunque uno dei paesi con meno riserve auree.
Mercoledì 21 c’è chi si aspetta che dalla riunione della Fomc (Federal Open Market Committee) esca il primo dei quattro aumenti dei tassi d’interesse ipotizzati per quest’anno. La BCE invece rimane attendista, sarà l’andamento dell’euro a determinare le scelte sui tassi e sul QE.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1335,50 mercoledì 14 e la minima di 1311,39 venerdì 16; il dollaro è stato scambiato a 1,2408 mercoledì 14 e a 1,2264 venerdì 16.
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