La FED ha comunicato ufficialmente (nonostante qualche resistenza interna) la fine del QE. Dal 2008 ad oggi il suo portafoglio di titoli è aumentato più di 3600 miliardi di dollari.
E giovedì i mercati hanno reagito facendo scendere la quotazione dell’oro e rafforzando il biglietto verde (ma non in misura tale da compensare la discesa del valore in dollari oncia così che anche in euro il prezzo dell’oro è diminuito). Discesa che è continuata anche nella giornata di venerdì toccando il minimo da quattro anni a questa parte: Goldman Sachs prevede ora i 1050 $/oz entro la fine dell’anno.
Per adesso è l’Asia che sostiene ancora un po’ il mercato: l’import della Cina è stato a settembre, con 65 tonnellate, al livello più alto degli ultimi cheap water trampoline for sale sei mesi; così come, nello stesso periodo, il consumo in India è aumentato del 40% (anche se in questo ha pesato naturalmente la festa del Diwali: il 20% delle vendite di tutto l’anno è legato a questa ricorrenza).
Parliamo sempre di oro, ma questi due paesi sono forti consumatori anche di argento, in Cina, ad esempio, in questo 2014 ne sono state importate più di 1000 tonnellate.
Già, l’argento: come va il suo mercato? Abbastanza neutro, le quotazioni si muovono sempre nello stretto range dato da un supporto visto (secondo Heraeus) a 16,80 e la resistenza posta a 18 $/oz (naturalmente l’oro giovedì ha trascinato giù anche l’argento).
Mercato “tranquillo” anche per il platino, ma la ripresa delle immatricolazioni (in Europa +6,4%) fa si che ci sia un aumento della richiesta per via dei catalizzatori delle auto. Mentre l’aumento del prezzo del palladio (+ 3%, al massimo da sette mesi) è dovuto alle minori esportazioni da parte della Russia per la crisi ucraina.
La quotazione massima dell’oro in dollari/oz è stata di 1234,09 martedì 28 e la minima di 1162,31 venerdì 31; il dollaro è stato scambiato a 1,2765 mercoledì 29 e a 1,2504 venerdì 31.
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