Avevamo chiuso l’anno con l’oro attorno ai 28 euro al grammo (dollari oncia a 1205 e con un dollaro a 1,37), abbiamo aperto questo 2014 con il metallo in leggera risalita che si è posizionato stabilmente sopra i 29 euro.
Sembrerebbe quasi che la tendenza ribassista, che nell’anno passato ha visto segnare una perdita di quasi il 28% per il metallo giallo, si sia arrestata, ma purtroppo ci sono ancora forti segnali di speculazione in atto: martedì pomeriggio la quotazione è stata fatta passare da 1240 $/oz a 1225 $/oz anche se è poi risalita in fretta.
Si dice che presto l’India abbasserà le tasse sull’importazione di oro e questo potrebbe favorire una ripresa degli acquisti mentre si stima che la richiesta cinese quest’anno dovrebbe superare il totale della produzione mondiale e tutto ciò potrebbe favorire una ripresa delle quotazioni.
E intanto giovedì la BCE, per bocca di Draghi, ha detto che la ripresa sarà ancora debole, non solo nel 2014, ma anche nel 2015.
Dal «Corriere della Sera» del 7 gennaio: «Effetto domino alla Banca Nazionale Svizzera. Il prezzo dell’oro crolla, quindi la Banca perde 9 miliardi di franchi (7,3 miliardi di euro), di conseguenza non versa il dividendo di un miliardo di franchi alla Confederazione e ai Cantoni per l’esercizio 2013, ragion per cui forse in Svizzera aumenteranno le tasse»: per la serie “anche i ricchi piangono”!
Anche la Banca d’Italia avrebbe perso quasi 40 miliardi, ma naturalmente è un conteggio solo virtuale.
La quotazione minima dell’oro in dollari/oz è stata di 1221,60 mercoledì 08 e la massima di 1248,70 venerdì 10; il dollaro è stato scambiato a 1,3556 giovedì 09 e a 1,3678 venerdì 10.
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