L’oro era arrivato a quotare quasi 44 euro al grammo, in questo momento è attorno ai 32 euro al grammo.
Qualcuno che aveva acquistato quando il metallo era ai valori massimi adesso pensa di aver fatto un cattivo affare, qualcuno, a questo punto, non ne prende in considerazione l’acquisto perché pensa che investire in oro non dia garanzie.
Niente di più sbagliato. Vediamo perché.
Il valore dell’oro è sottoposto a delle oscillazioni che, a volte, possono essere anche notevoli: nel 1971 quotava 35 $/oz, nel 1975 era già arrivato a toccare i 185 $/oz, per scendere poi l’anno seguente attorno ai 100 $/oz, ma per arrivare a 850 $/oz nel 1980; poi, con minime oscillazioni e alcuni periodi di consolidamento (16 mesi nel 2006, 19 mesi nel 2009), è continuato a salire (per ben 11 anni consecutivamente) fino a toccare i 1921 $/oz di fine 2011, per ridiscendere ora attorno ai 1200 $/oz (ma ricordiamoci che il crollo del prezzo è stato orchestrato, abbiamo assistito cioè ad una manipolazione del mercato).
Dobbiamo nettamente distinguere chi compra, o vende, oro professionalmente seguendo le oscillazioni del mercato (o provocandole come abbiamo purtroppo visto!), chiamiamoli pure speculatori (l’oro non è più considerato una commodity, ma una vera e propria valuta), e chi acquista, i privati, l’oro come copertura.
I forti crolli dei prezzi sono sempre dovuti ai grandi speculatori che possono muovere in un secondo enormi quantità di metallo semplicemente premendo un tasto del computer, dall’altra parte, a sostenere i prezzi, sono invece i privati che, come tante formichine, accumulano lingottini su lingottini.
Se togliessimo di mezzo gli speculatori cosa succederebbe all’oro? Succederebbe semplicemente che il suo prezzo continuerebbe a salire nel tempo, costantemente, con minime oscillazioni.
Naturalmente altri fattori intervengono a determinare il prezzo dell’oro: l’andamento delle borse e del dollaro, le politiche delle banche centrali, l’inflazione e i tassi d’interesse. Sono talmente tante le variabili finanziarie e non solo (pensiamo anche ai conflitti armati) che difficilmente si possono prevedere gli improvvisi crolli o le esplosioni dei prezzi al di fuori dell’andamento naturale del mercato.
Possiamo comprare un lingottino d’oro come investimento, possiamo entrare in una gioielleria ad acquistare un monile, ma l’uomo, dalla notte dei tempi, è sempre stato affascinato dal metallo giallo ed è portato naturalmente a farlo proprio e dal momento che, fortunatamente, sempre più persone nel mondo raggiungono quel benessere economico che permette loro di acquistarlo, non essendo un bene rinnovabile, ecco che il suo valore nel tempo è destinato ad aumentare.
Quindi chi ha acquistato l’oro quando il prezzo era ai livelli massimi non si spaventi, chi invece non ne possiede dovrebbe approfittare ora dei bassi prezzi.
Ripetiamolo: la motivazione per investire nell’oro non deve essere quella speculativa: l’oro è una copertura; come ha detto qualcuno «un’assicurazione che si spera di non dover mai riscuotere».
E allora scegliete di comprate lingotti d’oro, anche contro la possibilità di fallimento di una banca o di un prelievo forzoso sui vostri risparmi.
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