L’argento ed il suo impiego

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Nell’antichità l’argento (dal greco argos: brillante, bianco) era connesso al culto delle divinità lunari ed era per valore secondo solo all’oro.
I maggiori giacimenti si trovano in Perù (3.100 le tonnellate estratte), Cina (2.800), Messico (2.700), Australia (2.300) e Cile  (1.400) per un totale di circa 20.500 tonnellate estratte in totale nel mondo nel 2005 (contro le 20.000 del 2004), mentre la domanda del mercato si attesta sulle 23.000 tonnellate.
Bisogna dire che meno del 30% del materiale viene estratto da miniere d’argento e solo il 70% del totale proviene da produzione mineraria (è ricavato infatti come sottoprodotto dell’oro, del piombo ecc.). Una fonte importante è, ad esempio, quella della raffinazione elettrolitica del rame.
Vediamo quali sono i principali campi d’impiego dell’argento.

L’industria

Quasi la metà dell’argento estratto è utilizzato nell’ambito industriale, soprattutto in campo elettrotecnico ed elettronico, infatti l’argento conduce il calore e l’elettricità meglio di qualunque altro metallo.
Altri campi sono quello delle batterie a lunga durata (argento-zinco e argento-cadmio); quello degli specchi ad elevato potere riflettente; quello dei catalizzatori nelle reazioni di ossidazione.
Impiegato ampiamente nel settore delle pellicole fotografiche, l’avvento della tecnica digitale ne ha comportato una sensibile diminuzione d’utilizzo.

L’argenteria

Le caratteristiche metallurgiche, principalmente la malleabilità e la duttilità, lo rendono un metallo ideale per molte lavorazioni.
Lo troviamo dunque impiegato nella gioielleria, ma, soprattutto, nell’argenteria (vasellame, posate): è eccellente per lavori a sbalzo.

Una percentuale minore (3% circa) viene infine impiegata per depositi e coperture ed un 4% per la coniazione di monete.

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