Risponde Giuseppe Romano, direttore Ufficio Studi e Consultique
Tra i beni rifugio indicherei soprattutto l’oro: è liquido, è conosciuto ed è facilmente reperibile.
Penso che dovrebbe far parte dell’asset allocation di ogni investitore.
Più cresce il patrimonio più diventa importante perché, a differenza delle azioni e dei bond, offre una decorrelazione dai mercati. La percentuale ideale da detenere è il 5 per cento.
La possibilità di investire in oro (e su beni rifugio in generale) è agevole: o attraverso strumenti finanziari come Etf/Etc che ne replicano il valore e permettono di comprare facilmente oro dal proprio computer a costi contenuti, oppure con l’acquisto diretto presso società che consentono di comprare lingotti il cui peso può variare da 1 grammo al chilo. È possibile fare anche dei Pac in oro con cifre contenute (50 euro a mese o all’anno).
In sostanza è come se si comprassero pezzi di lingotto che poi è possibile monetizzare al prezzo dell’oro in quel momento oppure trasformarli in lingotto del peso acquistato fino a quel momento. Il tutto può essere acquistato online attraverso piattaforme ad hoc come per esempio Orovilla.
Articolo da Consultique “Come muoversi tra valute, oro, emergenti e immobili”
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Aprile 2nd, 2018 at 18:38
L’investimento in oro soprattutto quello fisico in monete e lingotti è il bene rifugio ideale per mantenere il valore del denaro speso. L’acquisto di oro non deve intendersi come un investimento da monetizzare nel breve periodo ma come una riserva di valore sicuro al quale attingere in casi di particolare necessità alla pari delle politiche economiche degli stati che conservano gelosamente le proprie riserve auree.