Spesso capita di sentirsi chiedere da qualche cliente se sia preferibile acquistare monete o lingotti.
Diciamo che dipende dalla finalità dell’acquisto.
Naturalmente un collezionista si orienterà per forza di cose su di una moneta, per quanti invece pensano ad un regalo, e in questo caso parliamo normalmente di cifre abbastanza contenute, è solo una questione di gusto.
O di prezzo. Ad esempio: commercializziamo lingotti da 5 e da 10 grammi, la sterlina ha un contenuto di oro puro di 7,30 grammi, una via di mezzo dunque. Ecco allora che la scelta potrà essere determinata dalla cifra che si vuole spendere.
Diverso il discorso se invece parliamo di investimento. In questo caso la scelta deve ricadere sui lingotti perché, in base alla loro pezzatura, offrono una vasta gamma di possibilità. Senza dimenticare che più è grande il lingotto e più risulta conveniente il suo acquisto per via del risparmio sui costi di coniatura.
Da un punto di vista del trattamento fiscale invece non ci sono differenze tra lingotti e monete.
Sono considerati “oro da investimento” sia gli uni che le altre, il che vuol dire che al momento dell’acquisto non sono soggetti ad Iva mentre quando sono rivenduti si dovrà calcolare e dichiarare il Capital Gain.
Ricordiamo che dal 2000 la vendita di oro ai privati è libera, chiunque può dunque acquistarlo senza nessun obbligo di denuncia. Può poi nasconderlo sotto il solito materasso oppure lasciarlo a noi in custodia o ancora aprire un comodo e conveniente “Piano d’accumulo”.
In ogni caso, monete o lingotti che possano essere, l’acquisto di oro è sempre consigliato per una certa percentuale del proprio portafoglio.
Non c’è nulla che possa fornire la sicurezza che può dare l’oro.
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