Si è tenuto lunedì 7 il convegno «Beni rifugio: la via d’uscita dalla crisi finanziaria» che avevamo presentato in un precedente articolo.
Dobbiamo dire che è stato molto interessante, soprattutto per noi a digiuno come eravamo delle tematiche concernenti il mercato dell’arte e quello dei servizi immobiliari che, con l’oro, erano i tre focus sui quali si voleva attirare l’attenzione come “beni rifugio”.
La cosa che ci ha colpito maggiormente è stato sentire come i vari relatori, pur illustrando mondi differenti, alla fine abbiano tutti sottolineato dei punti che si sono rivelati comuni: la certificazione e la tracciabilità.
Quando decidete di acquistare un quadro od un appartamento, se non siete esperti del settore, dovete per forza di cose fidarvi del venditore: non essendoci dei parametri precisi ai quali fare riferimento ecco che la discrezionalità è regina.
Non è infatti scritto da nessuna parte quanto possa valere quell’opera d’arte o quell’edificio, il prezzo è ricavato solo comparandolo con quadri (stesso autore, stesse misure, periodo ecc.) e appartamenti (stessi metri quadri, zona ecc.) precedentemente venduti.
Fortunatamente nel campo dell’oro è tutto più facile.
Intanto il prezzo del metallo è facilmente reperibile, poi i lingotti riportano il peso, il titolo ed il marchio del fabbricante e quindi sono assolutamente certificati e la loro provenienza tracciabile.
Insomma, non ce ne vogliano gli esimi relatori che tanto brillantemente hanno illustrato le loro aree di competenza, ma con l’oro è tutto più semplice !
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