Francisco Pizarro era un semplice trovatello, ma forse proprio questa sua origine ne fece un uomo duro che andava dritto al proprio scopo ed il suo scopo fu quello di impossessarsi di quanto più oro fosse possibile. D’altra parte Re Ferdinando non aveva forse detto: “Prendete l’oro, umanamente se possibile, ma a qualsiasi costo prendete l’oro”?
Nel 1532 neppure 200 spagnoli ebbero ragione delle migliaia di guerrieri di Atahualpa e lo fecero prigioniero. Per ottenere la sua liberazione l’Inca propose allora di far riempire una stanza intera di oro (secondo alcuni calcoli questa ne avrebbe contenute cinque tonnellate), ma, nonostante avesse mantenuto il suo impegno, il 29 agosto del 1533 Atahualpa venne giustiziato.
Ma la fortuna non arrise ai conquistadores, ad iniziare dallo stesso Pizarro che finì assassinato in una delle tante lotte di potere che contrapposero gli spagnoli.
I carichi d’oro inviati in Spagna poi non sempre raggiungevano le loro destinazioni, un po’ per i naufragi e molto per gli assalti dei corsari: il famoso Francis Drake corse i caraibi per ben 25 anni e solo tra il 1577 ed il 1580, durante il viaggio con cui circumnavigò la Terra a bordo del Golden Hind, catturò un bottino del valore superiore alle entrate di un anno della corona d’Inghilterra.
Infine la stessa Spagna, che avrebbe dovuto prosperare grazie a queste straordinarie entrate (si calcola che furono 180 le tonnellate d’oro e 160.000 quelle d’argento depredate), proprio a causa di queste conobbe delle spaventose crisi finanziarie dovute alle enormi spese voluttuarie e ad una serie infinita di guerre (l’interminabile confronto con la Francia, senza dimenticare poi la disgraziata avventura dell’Invincibile Armata) che portarono infine lo stato a dichiarare per ben sei volte bancarotta.
Ma che ne fu dei tesori degli Inca? Purtroppo tutti gli splendidi lavori dei loro artigiani vennero semplicemente fusi in lingotti perché l’oro fosse più facilmente trasportabile; si salvarono quei pochi gioielli che lo stesso Pizarro mandò in dono al re di Spagna e quelli che, in qualche modo, sfuggirono alla cupidigia dei conquistadores.
Per chi non abbia avuto l’opportunità di visitare il museo “Oro del Peru” di Lima ecco allora l’occasione per ammirare alcuni splendidi manufatti di quel popolo nella mostra
“Inca, origine e misteri delle civiltà dell’oro”
presso il museo di Santa Giulia, dal 4 dicembre ’09 al 27 giugno ’10, a Brescia.
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