Ci siamo: l’ennesima rapina ai danni del cittadino si sta concretizzando.
Parliamo del «Bail-in» che dovrà entrare in vigore dal gennaio 2016 secondo una direttiva dell’Unione Europea. Approvato dal Senato il mese scorso è ora all’esame della Camera.
Ma cosa nasconde questo termine? E’ presto detto: in caso di fallimento di una banca i soldi necessari al suo salvataggio verranno prelevati ai correntisti, in pratica un prelievo forzoso sui soldi depositati in quella banca.
Fino ad oggi era in vigore il «Bail-out», ovvero in caso di difficoltà finanziarie di un istituto entrava in gioco lo Stato, ma dopo la crisi di Cipro del giugno 2013 qualcuno ha inflatable water park for adults pensato bene di mettere direttamente le mani nelle tasche dei cittadini.
C’è già un precedente: vi ricordate il prelievo forzoso del luglio del 1992? Il ministro del Tesoro Amato parlò allora di «un contributo che chiediamo alla gente che deve mettere una mano sul cuore e una sul portafogli» e così, una notte, ci venne sottratto il 6 per mille dai conti.
Il Governatore Visco per lo meno è stato chiaro: «Gli investitori devono essere consapevoli dei rischi sottostanti il nuovo sistema di gestione delle crisi» perché la clientela «potrebbe dover contribuire alla risoluzione di una banca».
Una domanda sorge spontanea: è giusto che uno debba rispondere di una gestione fallimentare della quale nulla ha saputo e nulla ha potuto?
Ma, nel caso, si avrà almeno la soddisfazione di vedere messi in galera (e la chiave gettata) i responsabili del fallimento della banca?
Comunque una soluzione ci sarebbe anche: acquistare lingotti d’oro per mettere al sicuro un po’ dei propri soldi, tanto, in caso di bisogno, sono facilmente rivendibili e magari si è anche guadagnato qualcosa.
Dicembre 15th, 2015 at 11:09
[…] dei correntisti. E dal 1° di gennaio, per tutti i clienti delle banche, entrerà in vigore il «Bail-in», ovvero tutti i correntisti potranno essere coinvolti nel salvataggio di una banca. E’ vero che […]